Quando “salta” una panchina, a saltare fuori sono anche le solite frasi di circostanza, con i ringraziamenti reciproci e la spartizione delle responsabilità. Ma quando a “saltare” è la panchina di un personaggio come Loris Rassati, si azzerano usi e convenzioni! Loris aveva voglia di dirci la “sua” verità. Naturalmente, garantiamo fin da adesso il diritto di replica.
Allora, Loris, dicci la tua versione sui fatti di Illegio.
I miei “insegnanti” di calcio mi hanno sempre raccomandato di non farmi condizionare nella scelta degli uomini da mandare in campo e nella strategia da adottare. E in più, penso di aver accumulato l’esperienza necessaria per poter gestire una squadra, sia nei dettagli tecnici che in quelli umani. Ad Illegio questo, con me, non è successo. I problemi più grossi li ho avuti con dirigenti ed accompagnatori, perché erano in tanti a voler mettere il becco in questioni che, secondo il mio modo di interpretare il calcio, dovevano riguardare esclusivamente il sottoscritto.
E con i giocatori?
In un gruppo di tante persone è chiaro che non si può avere lo stesso rapporto con tutti. Io ho sempre detto ai ragazzi: io scrivo la musica, voi suonatela. Una frase per esemplificare il mio modo di interpretare il calcio. Oppure più terra terra si potrebbe dire che ognuno deve coltivarsi il suo orticello. I giocatori devono fare quello che dico io, così come i dirigenti devono fare i dirigenti.
Ma i giocatori ti hanno seguito?
Di certo non è facile reinventarsi quando non si hanno più 20 anni!Non è un caso che i dissidi più grandi li abbia avuti con alcuni dei più esperti.
Qualche nome?
Non serve. Loro sanno a chi mi riferisco e dirlo in pubblico non cambierebbe l a sostanza di quello che dico. E’ un concetto di “spogliatoio”: tutto deve iniziare e finire lì dentro!
Tornando ai dirigenti, cosa ti ha dato veramente fastidio?
Da buon carnico, io ho sempre dato molta importanza alla parola ed alla stretta di mano, perché è da questi semplici gesti che parte la correttezza nei rapporti. Vuoi che parliamo dell’aspetto economico? Pariamone io non mi nascondo! All’inizio della stagione c’era stato un accordo che prevedeva , a titolo di rimborso spese e di retribuzione per l’impegno, certi compensi e certe scadenze. Posso dire che non sono stati rispettati ne’ gli uni ne’ le altre. Sarebbe come se uno va da un concessionario per comprare una Mercedes senza versare acconti e rifiutandosi di pagare le rate …
Cosa ti resta di Illegio?
Qualche buon ricordo ma soprattutto tanta, tanta amarezza, perché cerco sempre di dare il mio contributo e la mia esperienza per aiutare il Carnico a crescere. Purtroppo, però, mi sono scontrato con delle realtà che invece di aiutare tutto il movimento ad evolversi stanno di fatto accelerando un processo di decadenza di questa realtà.
Cosa fai adesso senza il calcio?
Vado in giro con il mio cane: mi alleno con Zazà!
Ma un rammarico ti sarà rimasto?
Altroché! Non poter mantenere la promessa che a suo tempo avevo fatto a Toni Iob, che mi aveva chiesto di riportare l’Illegiana in Prima. Ma forse per riportare l’Illegiana in Prima mancano proprio i dirigenti come lui!