DERBY? SCUSATE IL RITARDO…

Aldo Della Pietra decide il derby

Questo “speciale” sul derby Mobilieri-Cercivento era pronto già da molte ore. Un mio problema personale ne ha impedito la pubblicazione prima. Lo faccio adesso dedicandolo, con simpatia, interamente a Flavio e Devid. Perché proprio a loro? Basta leggere i commenti a “I fatti della giornata”…

Ci sono delle partite che non possono essere liquidate in una rubrica o condividere lo spazio con altre. Mobilieri – Cercivento è una di queste. Perché? Semplice, perché Mobilieri – Cercivento è una specie di derby, anche se per definizione non dovrebbe essere considerato tale. I due paesi, infatti, sono comuni a sé stanti e quindi proprio un derby non è! Ma la strada che unisce i due paesi non ammette frazioni: da municipio a municipio, insomma, nel breve spazio di nemmeno un chilometro. E quindi chiamarlo derby si può, eccome, perché un chilometro scarso è troppo poco per dividere. A quello ci pensa la storia, carica di trofei per i gialloblu e piena solo di promozioni e retrocessioni quella biancorossa.
Quella storia che ha sempre fatto sembrare i “cirubits” i parenti poveri dei “marangons”. Eh sì, perché oltre al calcio, Sutrio vanta lo Zoncolan e una tradizione di feste che ne esaltano la vocazione turistica, mentre Cercivento è terra di deltaplanisti e la Farie di Checo (la fucina del fabbro di Cercivento di Sotto ancor oggi perfettamente funzionante) è la più seria risposta “produttiva” all’intensa attività tradizionale dei falegnami sutriesi. A Sutrio, insomma, tutto sembra più grande e  più importante; ed anche il calcio, come dicevo, non sfugge alla regola. Vuoi mettere gli scudetti dei “belli gialli” al confronto di qualche piccola soddisfazione vissuta ai piedi del Tenchia. Il Tenchia? E che montagna è? Non ci passa nemmeno il Giro d’Italia! Sutrio, insomma, ha qualcosa di più. Ed anche gli approcci ai vari derby sono vissuti quasi con distacco: non è presunzione, è blasone. Non è mania di grandezza è la storia! Poi ti accorgi che la storia la fanno le persone ed alcune persone possono scriverla da punti di vista diversi. Un esempio? Stefano De Antoni ha allenato i Mobilieri per molte stagioni, lasciando buoni ricordi che certe volte non dico che contano come le vittorie ma contano, eccome se contano. Una storia piccola la sta scrivendo il piccolo Loris Vezzi che il giovedì infila la maglia della juniores dei Mobilieri e la domenica quella del “Curçu”. Una storia avrebbe potuta scriverla Aldo Della Pietra, che a Sutrio, qualche anno fa, visse bellissimi momenti. Momenti che potevano diventare importanti, perché Aldo era giovane e già bravo e avrebbe potuto contribuire a far ritornare grande la squadra gialloblu. E che dire della storia di Gabriele Nodale? Lui è il figlio del giocatore più famoso di Sutrio, quell’Orazio Nodale che del calcio fece prima passione e poi professione, calcando i campi della serie C. Gabriele non ha avuto le doti del padre, ma senza aspirare a fare il professionista, nella squadra del paese un posto avrebbe potuto trovarlo… E invece, niente. Da Cercivento verso Sutrio invece sono partiti Paolo e Nicholas Di Lena, padre e figlio. Forse per cercare quella gloria che nel loro paese ritenevano difficile da raggiungere. Tante storie che si intrecciano, insomma, in attesa di un derby che vale per entrambe in chiave salvezza, dimensione abituale per il Cercivento, riduttiva per i Mobilieri. La partita scorre via senza grandi emozioni, ma la trama la scrivono i personaggi descritti poche righe più sopra. Paolo Di Lena non lascia traccia e  suo figlio Nicholas spreca una buonissima occasione. Dall’altra parte De Antoni incita i suoi ragazzi, prova qualche mossa, poi, quando la partita sembra finita, Gabiele Nodale trova il piccolo Vezzi in area. Quello che non ti aspetteresti è che mini Loris sfoderi un assist di testa per Aldo Della Pietra, che in pieno recupero fulmina il portiere sutriese e regale il derby al Cercivento. I Mobilieri ora vedono le streghe: quelle venute giù da un piano che hanno in dotazione sul Tenchia. La storia ha un sussulto, la classifica anche. Il Cercivento vince il suo primo derby in Prima e lo fa a casa dei cugini “ricchi”, in pieno recupero. Nemmeno il tifoso più accanito ed antisutriese del “Curçu” avrebbe potuto scrivere un finale più dolce o atroce a seconda dei punti di vista. Poi, la sera, clacsonata da Sutrio a Cercivento, con il massimo numero di decibel raggiunto sotto la casa di Paolo e Nicholas Di Lena. Rumore, però, non vuol dire rancore. Ognuno è libero di andarsi a cercar gloria dove crede più opportuno. Gloria? Quella che ora manca… nell’aria di Sutrio.

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