Filippo Durigo non è uno che ha mai segnato tanti gol nella sua carriera, una carriera vissuta inseguendo un ruolo difficile da individuare: perché la duttilità è un pregio che, a volte, può anche condizionare, esponendoti al rischio di perdere l’ identità tattica. Lui nasce attaccante, ma all’occorrenza sa fare ance il centrocampista centrale o l’esterno ed in caso di estrema necessità anche il difensore. Ce n’è abbastanza, insomma, per considerarlo un vero e proprio universale! Pretendere anche che faccia gol con continuità è davvero troppo!
Eppure, domenica il gol è arrivato e proprio contro il “suo” Cercivento, la squadra del suo paese, la squadra dove ha quasi sempre giocato! Un tap-in dopo la respinta del portiere avversario, festeggiata dentro di sé, senza nemmeno un gesto di esultanza. Filippo sta vivendo una fase non semplice sul piano personale: la mamma sta attraversando un momento difficile dal punto di vista della salute e lui (che qualche anno fa perse il padre in un incidente automobilistico) dedica molto del suo tempo a seguirla ed accudirla. Un impegno che lo assorbe sotto tutti i punti di vista ed il malore accusato sabato nel corso della partita è in gran parte legato allo stress accumulato in questi giorni. Da ragazzo sensibile ed attaccato ai valori familiari sta vivendo la situazione con un profondo coinvolgimento emotivo ed anzi, probabilmente, il calcio, in questo frangente, è l’unico momento di evasione che riesce a distrarlo. Il primo a sorridere dentro di sé per questo gol sarà stato proprio lui, pensando a come il destino, certe volte, riesca a scegliere con cura i suoi appuntamenti decisivi, perché un gol al “Çurçu”, per Filippo, è davvero uno scherzo del destino!
(dal Gazzettino)