Il mese di giugno 2012, nel Carnico, sarà ricordato per le partite al sabato. Per tutto il mese, praticamente, si è giocato di sabato ed allora è giusto provare a fare qualche considerazione, soprattutto dopo le tante discussioni che, durante l’inverno, erano sorte intorno a questa novità. Allora si parlava sulle ipotesi, ora si può ragionare su qualche dato di fatto. Questa “febbre del sabato” (mai, comunque, di sera …) si è rivelata, alla prova dei fatti, poco più che qualche linea di temperatura. In questo mese sono andato a seguire nell’ordine: Illegiana- Cavazzo, Villa- Real ed Arta- Velox di sabato e Pontebbana-Trasaghis e Ardita-Verzegnis di domenica. Il dato di un decremento delle presenze sugli spalti mi è sembrato piuttosto evidente, ma basarsi su quella che poteva rivelarsi solamente un’impressione non mi sembrava la chiave di valutazione più giusta. Ed allora ho chiesto direttamente agli addetti ai chioschi e a coloro che fanno il biglietto all’entrata se alla mia valutazione visiva corrispondesse un effettivo calo di presenze. La risposta è stata sempre affermativa. So già che su questo argomento ricominceranno le varie discussioni tra favorevoli e contrari; io ho voluto solo portare a conoscenza di chi legge quanto empiricamente constatato. Poi è chiaro che ognuno è libero di pensarla come vuole, ci mancherebbe. Quella delle presenze al campo, naturalmente, è solamente una delle tanta facce della vicenda, perché più di qualcuno ha fatto notare, nell’ordine, altre problematiche: la diversa calendarizzazione di alcune partite dei campionati giovanili, la mancata disponibilità di alcuni giocatori o dirigenti in qualche circostanza, le lamentele per lo spazio diverso che alcuni organi di informazione possono garantire la domenica piuttosto che il lunedì, tutto questo senza scendere nel particolare di alcune situazioni troppo particolari per essere portate all’attenzione generale.
Il Carnico al sabato non è stato, insomma, ‘sto gran successo. Di domenica, è meglio …