L’incidente occorso al capitano del Paluzza Steve Concina riapre la questione della sicurezza in campo. Il giocatore, che si è scontrato con un compagno di squadra, è rimasto a terra privo di sensi per almeno tre interminabili minuti. I gesti di compagni ed avversari che si mettevano le mani tra i capelli e richiamavano l’intervento delle panchine facevano davvero temere il peggio per il bravo giocatore nerazzurro. La situazione per fortuna è poi evoluta in maniera positiva e Concina ha potuto raggiungere l’ambulanza, arrivata nel frattempo, con le proprie gambe. Il giocatore ha trascorso la notte in ospedale a Tolmezzo dove gli esami non hanno evidenziato niente di preoccupante. Un colpo fortuito al capo è evento dalla casistica molto frequente e quindi si potrebbe davvero pensare a qualche iniziative da intraprendere.
La vicenda di Morosini, qualche mese fa, aveva scosso l’opinione pubblica, ma poi, dopo il classico tanto parlare, in concreto, non è stato fatto molto. Un defibrillatore su ogni campo rappresenta forse un costo che il calcio dilettantistico non si può permettere, ma una persona in grado di portare il primo soccorso appare una strada assolutamente percorribile. Si potrebbe richiedere la presenza a bordo campo di un medico, con la compartecipazione alla spesa di entrambe le squadre, per esempio. Oppure far scattare l’obbligo, per ogni società, di aver in panchina un addetto al primo soccorso, perché non sempre la fatalità va nel verso giusto. Se qualcuno avesse delle idee in proposito, provi a dire la sua. Nel frattempo, auguriamo a Steve Concina una rapida guarigione e soprattutto di rivederlo presto in campo.