Pronto, Paolo Cicutti? Siamo rimasti sorpresi nel leggere delle tre giornate di squalifica ricevute per insulti e minacce all’arbitro a fine gara. Sei sempre stato un giocatore molto corretto, ci spieghi allora cosa è accaduto in Fusca-Ardita?
«Prima di rientrare negli spogliatoi mi sono soffermato a parlare con mister Pascoli, dicendo che in 30 anni non avevo mai visto un arbitraggio così scandaloso e che l’arbitro si doveva vergognare».
Beh, non ci sei andato leggero…
«Ma era un discorso privato».
Andiamo avanti.
«L’arbitro Cattani è uscito dal suo stanzino e con un sorrisino ironico e straffottente mi ha intimato di entrare nello spogliatoio. A quel punto mi sono alterato e ho alzato il tono della voce, ribadendo la mia opinione sulla sua direzione».
In campo frasi così sarebbero costate l’espulsione, però.
«Mi prendo tutte le responsabilità, ma non accetto che mi si accusi di insulti e minacce. Lo stesso allenatore del Fusca De Sandre, oltre ad altri dirigenti e giocatori della squadra avversaria, possono confermare le mie parole».
Come si è concluso il “confronto”?
«Cattani continuava a sorridere con tono di sfida chiedendomi nuovamente di rientrare. A quel punto gli ho detto che se lui non fosse uscito dal suo stanzino non sarebbe accaduto nulla e che a 40 anni non mi faccio prendere in giro, ma sono stato più diretto, da un trentenne. Infine ho aggiunto che sul referto doveva scrivere esattamente quanto avevo detto, senza invenzioni. Che evidentemente invece ci sono state».
Però un tantino hai esagerato, dai.
«Ne sono consapevole, ma mi ha dato fastidio la prepotenza e l’aria di superiorità dell’arbitro. In carriera ho preso un paio di “rossi” per fallo di gioco e al massimo cinque ammonizioni. Vorrà pur dir qualcosa, no? E c’è dell’altro».
Prego.
«Mi meraviglio che l’Ardita, vincitrice delle ultime due coppe discipline, si sia ritrovata domenica con un numero di cartellini quasi pari a quelli ricevuti in tutta la stagione. Peraltro contro un Fusca che ha giocato molto sul piano fisico ma è stato sanzionato pochissimo».
Non penserai che ci sia qualche disegno contro di voi.
«No. Ma sarebbe stato meglio inviare un arbitro all’altezza in un big match, seppur di Terza Categoria».
E’ vero che questo episodio ti indurrà a lasciare il Carnico?
«Sì. Sto vivendo malissimo questa situazione e allora preferisco dedicarmi di più alla famiglia. Del resto ho 41 anni. Finirò la stagione e poi saluterò».
(dal Gazzettino)