Pronto, Vincenzo Radina? Complimenti per il tuo duecentesimo gol in carriera. Parliamo solo di Carnico?
«Sì, solo in campionato, escludendo quindi coppa e la Promozione con il Tolmezzo»
Come l’hai festeggiato?
«Ho alzato la maglia della Folgore per mostrare quella celebrativa disegnata dal mio amico Daniele Francescatto, che si era sposato il giorno prima. Diciamo che entrambi ci siamo fatti un bel regalo».
Ti ricordi il primo gol?
«Certo, contro l’Ampezzo con la maglia della Velox. Era il 1998 e segnai su calcio di punizione».
Quello che sarebbe poi diventato il tuo marchio di fabbrica.
«Sin da piccolo mi era accorto di essere bravo nei tiri da fermo. Ma non è solo una dote naturale, perchè ci ho lavorato molto. A Tolmezzo prima di ogni allenamento mi esercitavo per mezz’ora».
La squadra del capoluogo carnico ha contraddistinto la fase iniziale della carriera, giusto?
«Già. Sono partito dai Giovanissimi arrivando fino alla prima squadra, dove ho giocato per due anni e mezzo. Anche in questo caso il mio primo gol con i “grandi” è arrivato su punizione».
Poi l’approdo nel Carnico.
«Innanzitutto con la Velox, la squadra del mio paese, ovvero Paularo. Poi nell’ordine Ovarese, Cedarchis, Real, Campagnola e ora Folgore».
Quasi inutile chiederti a quale maglia sei rimasto più legato.
«Con il Real ho giocato otto anni, vincendo tutto: un campionato, due coppe, due supercoppe e due classifiche marcatori, mentre in altre tre circostanza sono arrivato secondo. E’ chiaro che il biancorosso resterà per sempre nel mio cuore»
Il tuo gol più bello?
«Real-Cedarchis del 2006, una spettacolare rovesciata. Ho un ricordo nitido perché dedicai la rete a Vanessa, la mia seconda figlia, nata pochi giorni prima».
Anni fa andavi sempre in doppia cifra, ultimamente le cose sono cambiate.
«Nell’ultimo biennio mi sono spostato dietro alle punte, che ora ritengo la mia collocazione ideale. E poi, inutile nasconderlo, non sono più un ragazzino!».
Che significato ha per te il raggiungimento questo traguardo?
«Qualcuno sostiene che segno solo su punizione e sono un simulatore. Ma se viaggio alle media di 15 gol a stagione, qualcosa vorrà pur dire».
E i prossimi traguardi quali saranno?
«Sicuramente riportare la Folgore in Prima Categoria. Poi si avvicinano i 35 anni ed avevo giurato a mia moglie che a quell’età mi sarei fermato. Quindi mi resterebbe solo il campionato 2013, ma credo che sarà dura mantenere la promessa…».
(dal Gazzettino)