Pronto, è il portiere del Castello Fabio Zampa? Sei per caso omonimo dell’attaccante?
«No, purtroppo sono proprio io».
E che ci fai fra i pali?
«I nostri due portieri, Mardero e Cargnelutti, sono entrambi infortunati e per loro la stagione è finita. Così, dopo Mapelli e Tomasino, ho provato io, evidentemente con buoni risultati».
Hai avuto qualche perplessità quando mister Carnelutti ti ha prospettato questa soluzione?
«In realtà mi sono proposto io, avendo già giocato in quel ruolo nelle giovanili, anche con buoni risultati».
Raccontaci.
«Io nasco come punta. Poi nei Giovanissimi del Pagnacco, proprio come accaduto al Castello, si fanno male tutti i portieri e allora tocca a me. Alla prima partita paro due rigori e così mi ritrovo titolare fisso. Non era nemmeno male, tanto che ho fatto un provino con Milan e Udinese, oltre a far parte della rappresentativa regionale».
E quando sei ritornato in attacco?
«Dopo due anni. In questo caso, giocavo a Tavagnacco, si fa male la punta. Lo sostituisco ed in una stagione segno 47 gol».
Ora il tuo ruolo preferito qual è?
«L’attaccante, senza dubbio. Segnare mi piace troppo, ma per dare una mano alla squadra gioco volentieri dove serve».
Ricevendo anche complimenti importanti.
«Il mio ex mister Enzo Zearo, un grande, alla fine della partita con il Cedarchis si è avvicinato manifestando tutta la sua sorpresa per la mia prestazione».
Perché non hai subito detto a Carnelutti delle tue attitudini fra i pali?
«Venivo da 4 gol in 5 partite e davanti di attaccanti ce n’erano pochi. Ora con Radolli e Squecco disponibili le cose sono cambiate, tanto che anche un bomber come Schiratti si sacrifica nel ruolo di libero».
Fisicamente sei l’opposto, ma il tuo stile possiamo definirlo “alla Garella”.
«Assolutamente sì! Mi viene facile parare con i piedi, una caratteristica che ho sempre avuto ed accentuatasi dopo tanti anni come giocatore di movimento».
Ora ti prepari in maniera diversa durante la settimana
«Assieme a Simone Carnelutti, il figlio del mister, sto cercando di ricordare gli allenamenti che effettuavo da ragazzino. Qualche suggerimento me lo offre lui, qualcuno lo dò io, molto si inventa… Di certo ci divertiamo».
Si salva Il Castello?
«Sicuramente».
Ottimista forte, è?
«Se non lo fossi starei a casa invece di andare a giocare. Lotteremo fino alla fine, se poi gli altri saranno stati più bravi accetteremo il verdetto con serenità».
(dal Gazzettino)