Il Carnico deve ancora iniziare ma gli argomenti di discussione già non mancano. No, non sono le solite diatribe di mercato, i “si dice” classici di questo periodo in cui (chissà perché?) tutti si danno da fare per rinforzare le squadre ma nessuno svela i piani. No, stavolta a fare rumore ( e lo farà, ah, se lo farà! …) è lo sfogo di un allenatore che si è sentito preso in giro e che ora vuole dire la sua. L’allenatore in questione è Elio Pascoli, che lo scorso anno condusse l’Ardita alla promozione in Seconda e ora si sente scaricato. Elio Pascoli mi ha cercato, ha voluto fortemente questa intervista per raccontare i fatti come li ha visti lui.
Allora, Elio, deluso?
Non posso essere deluso da alcune persone verso le quali non provo nessuna stima. Questa vicenda, se facesse ridere, sarebbe una barzelletta! Ma purtroppo è una cosa seria, anche se inquadrata nella piccola realtà del nostro Carnico. Non c’è stata né trasparenza, né lealtà, né serietà. Due anni fa volli prendermi una pausa di riflessione, perché ero stanco di questo ambiente formato anche (ma non solo, per fortuna) da consiglieri, dirigenti e giocatori opportunisti che ti usano quando servi, salvo scaricarti senza motivi apparenti.
Cosa ti ha dato veramente fastidio in tutta questa vicenda?
Il fatto che fino a pochi giorni fa sembravo riconfermatissimo sulla panchina dell’Ardita, lo aveva detto anche il presidente a radio e giornali. Ed invece, a poche settimane dall’inizio della preparazione, mi comunicano che hanno scelto un altro, un altro che si è proposto: ridicolo! Intendiamoci, non sto parlando così perché non avrò più la panchina, ma perché mi sono sentito preso in giro. Mi avevano cercato anche altre squadre ma io (che sono una persona seria e corretta) avevo declinato l’offerta. Ho saputo del mio, diciamo così, esonero il 13 gennaio.
In più, avevi già coinvolto alcuni giocatori con l’intenzione di portarli a Forni …
Infatti, erano almeno in quattro che stavano valutando l’ipotesi Ardita e devo dire che le probabilità che mi seguissero erano molto alte. Giocatori in gamba, di categoria, gente che avrebbe dato una grossa mano.
Ma ti avranno detto il perché di questa decisione?
La scusa è stata che avevo metà squadra contro. Ma è una scusa, naturalmente, perché io so benissimo chi mi remava contro e non ho alcuna difficoltà a fare i nomi: Raffaele Carrera, Gianluca Ferrari e Maurizio Romanin, ovvero “Micio”.
Scusa, Elio, e per quale motivo avrebbero dovuto remarti contro?
Carrera perché lo scorso anno lo utilizzavo poco, preferendo fare altre scelte; Ferrari davvero non lo so, visto che è stato fuori per molto tempo ma a causa di problemi fisici. Maurizio Romanin, poi, proprio non lo capisco. Forse perché a me è riuscito, da allenatore, portare la squadra in Seconda, cosa che lui non seppe fare l’anno prima. E qui parlo di risultati, cose concrete che sono sotto gli occhi di tutti.
Ma ci sarà qualcuno che si è comportato in maniera diversa nei tuoi confronti?
Certo, Andrea Carrera. “Lupo” è una persona seria, uno che, come me, evidentemente, dà importanza ancora ai valori che contano. So che ha detto che se non ci sono io non va giocare, dimostrando una certa linea di coerenza, serietà e riconoscenza. La stessa cosa non posso dire di “Micio” Romanin, che in tutta questa vicenda ha lavorato sotto traccia, accorgendosi che con me non poteva “comandare” come avrebbe voluto. Lo ritenevo un amico, un amico che invece mi ha liquidato con un SMS. Che tristezza! In me, lo scorso anno, avevano cercato chi fosse in grado di mettere ordine in un ambiente che spesso si è dimostrato caotico. La mia serietà, insomma, l’avevano apprezzata, salvo darmi il ben servito quando il mio modo di fare ha iniziato a dar fastidio. Ho gestito situazioni difficili (il dualismo Paschini – Della Pietra, per esempio) riuscendo a far prevalere sempre il buon senso. Forse per questo sarò stato scomodo? Inaudito! Visto che il consiglio direttivo non si è ancora riunito, devo pensare che sia già stato fatto tutto senza tener conto del parere di un organo collegiale. A questo punto, mi chiedo, a cosa servono i consiglieri? Se basta un SMS, frutto della decisione di pochi, per decidere il futuro, siamo messi proprio male…
Insomma, sei tornato più o meno alle convinzioni di due anni fa, quando avevi detto basta?
Ma sì, perché, certe situazioni si sono ripetute: non è il calcio ad essere malato, ma alcune delle sue componenti, come i dirigenti che lo avvelenano con la loro falsità ed il loro bieco opportunismo. In Carnia, il calcio, pur rispettando le sue logiche di competizione, è forse l’elemento sociale più aggregante, ma certi personaggi fanno di tutto per avvilirne lo spirito. Tengo a precisare che questo che può sembrare lo sfogo di una persona delusa, altro non è, invece, che il racconto di come sono andati fatti. Un avviso per chi arriverà al mio posto: non fidatevi di lusinghe e promesse!
Che ricordo conservi di Forni?
Quello di un bellissimo ambiente, dove, se non ci fossero certi personaggi, si potrebbe lavorare davvero bene. Ringrazio tutti quelli che hanno apprezzato il mio lavoro, la mia serietà e la mia trasparenza: tutti questi sono la maggioranza, ma è bene che si sappia che c’è una minoranza in grado di rovinare tutto questo.
Questa è la versione dei fatti proposta da Elio Pascoli. Adesso, naturalmente, il diritto di replica spetta all’Ardita che troverà su questo sito lo stesso spazio. E la replica non si fa attendere: immediata la risposta di “Maurizio “Micio” Romanin, alla quale, come promesso, garantiamo lo stesso spazio.
Grazie per lo spazio che mi concedete per una doverosa replica alle gravi affermazioni fatte da Elio Pascoli, lesive della mia persona e del mio status di dirigente della ASD Ardita. Questa la mia versione dei fatti, cruda e spietata; non sono infatti abituato a girare intorno ai problemi e chi mi conosce bene (non certo Elio Pascoli che ho visto forse un paio di volte negli ultimi 6 anni prima dell’esperienza di questo campionato) sa che ho mille difetti ma che sono anche fin troppo schietto e sincero. A gennaio 2012, non potendo allenare l’Ardita anche per l’imminente campionato a causa di impegni familiari ho personalmente contattato Elio Pascoli che avevo conosciuto al corso di allenatore a Villa Santina nel 2006. Sapevo che era fermo da qualche stagione ma volli convincerlo a darci una mano perchè mi sembrava una brava persona anche se tra i dirigenti e i giocatori delle squadre che aveva allenato in precedenza non avevo trovato una (dicasi una!) sola persona che non mi avesse detto: “Pascoli? Brava persona ma a livello calcistico zero”. Ho tuttavia voluto fidarmi della conoscenza personale nonostante fosse, tra l’altro, quasi sempre stato esonerato dagli incarichi precedenti. Deve quindi ringraziare il sottoscritto (e il Presidente Ferloni) se ha avuto l’opportunità di allenare l’Ardita. Avessi ascoltato le voci mai avrebbe messo piede a Forni Avoltri. I primi problemi sono iniziati già con la preparazione precampionato con diversi giocatori che, basiti e quasi increduli, si sono rivolti al sottoscritto chiedendo se avessimo preso un allenatore di pulcini o di prima squadra tanta era la pochezza degli allenamenti sia a livello qualitativo che quantitativo. Come dirigenti abbiamo chiuso un occhio lasciandolo lavorare in pace. Dopo l’inizio del Campionato abbiamo dovuto intervenire invitando Elio Pascoli ad una gestione diversa degli allenamenti (e a presenziarne le sedute fino alla fine in quanto per sua abitudine se ne andava una buona mezz’ora prima lasciando tutto all’autogestione); non c’era uno straccio di programma tecnico/tattico ed atletico e tutto pareva frutto dell’improvvisazione tanto che i giocatori non sapevano nemmeno in quali giornate si sarebbero svolti gli allenamenti. Inoltre, abbiamo fatto presente che sarebbe stata gradita una valorizzazione dei giovani del paese perché questa già da anni è la politica della società (tuttavia mai imponendogli scelte) e visto che comunque le partite quest’anno dopo il primo tempo erano il più delle volte finite in termini di punteggio. Ci sembrava fosse più che legittimo chiederlo. L’invito non è stato raccolto tant’è che le lamentele (Ferrari e Carrera sono gli unici che si sono esposti pubblicamente) anche di parecchi altri giocatori sono state la costante quest’anno. La ricerca della gloria personale dell’allenatore evidentemente ha pesato più dell’ ”aziendalismo” necessario nel rapporto società/tecnico. Dirò di più. Pascoli dice di essere trasparente leale e serio? Ma quando mai … Nel corso della stagione ha avvicinato più volte dei nostri tesserati dicendo loro che nel caso lui non fosse stato più l’allenatore il prossimo anno avrebbero potuto seguirlo in altre squadre da lui allenate. E’ forse corretto questo? Portar via i giocatori alla società che ti ha dato fiducia? “Lupo” Carrera (bandiera dell’Ardita e lui si mio amico vero) è pronto a seguirlo e a non giocare con noi il prossimo anno? Segua pure un personaggio del genere se crede, evidentemente in lui l’opera di convincimento è riuscita. Ero convinto si giocasse per la maglia, non per l’allenatore ma se sarà come dicono mi sarò sbagliato.Come si evince da queste mie parole (e per motivi di spazio non posso andare troppo nei dettagli) i “motivi apparenti” che cita Pascoli sono motivi veri, reali. E abbastanza gravi direi da impedire la prosecuzione del rapporto di collaborazione. La pazienza è stata superata da un pezzo, la correttezza dell’Ardita è stata esemplare consentendogli di finire il campionato e di portarsi a casa la vittoria del campionato in cui personalmente ritengo ci sia poco di suo (complimenti ai giocatori dal primo all’ultimo, la vittoria è tutta vostra! Sarebbe interessante chiedere a ognuno cosa abbiano imparato in questi mesi dal loro, diciamo così, condottiero …). Riguardo al basso livello delle affermazioni sul fatto che io non sarei riuscito a portare la squadra in seconda ricordo a Pascoli che ho ereditato tre anni fa una squadra che arrivava da anni tra le ultime posizioni, l’ho imbottita di giovani del paese, dandole un gioco (a detta del pubblico) e le ho fatto fare più di 100 punti in due anni preparandogli il terreno per la cavalcata di quest’anno. O forse lui in 4 mesi crede di aver fatto il miracolo? Una persona intelligente avrebbe ringraziato il suo predecessore anziché screditarne il lavoro. Preciso che il nuovo allenatore non si è proposto, è stato volutamente cercato e voluto. Un allenatore che avrà la collaborazione di tutti come è sempre stato qui a Forni Avoltri, gente forse un po’ “pazza” ma che sa riconoscere subito chi ha di fronte e che ti dà il cuore se sente di poter essere ricambiata. Pascoli si sente in dovere di dare avvertimenti al nuovo allenatore? Il nuovo allenatore non ne ha bisogno, è una persona intelligente e competente e soprattutto non ruba giocatori alle altre squadre e non perde per strada quelli presenti. Vorrei dare io un consiglio a tutte le squadre del Carnico (e mi vengono i brividi a pensare a quelle che avrebbero già cercato Pascoli): attenzione al personaggio! Dai dirigenti falsi e biecamente opportunisti dimentica di dire che ha ricevuto un lauto rimborso spese per la misera opera prestata (dal mese di luglio in poi se ha diretto dieci allenamenti è già tanto). Dirigenti che lavorano GRATIS per parecchi mesi all’anno facendo del volontariato e della passione la loro bandiera. Non si permetta nemmeno di nominarli oltre che di gettar loro fango addosso. Nel caso specifico io lavorerei nell’ombra? Manco per sogno, io ci metto sempre la faccia nelle cose che faccio anche quando dovrebbero metterla altri (e ho messo io la faccia anche nei confronti delle squadre che ci hanno prestato giovani cui far fare esperienza e che Pascoli poi ha lasciato puntualmente in panchina). Ringrazio in toto i giocatori, dal primo all’ultimo, per l’impegno e la grande professionalità dimostrata fino alla fine; vorrei anche tranquillizzare quelli che avevano manifestato l’intenzione di cambiare squadra o addirittura di non giocare più nel caso Pascoli fosse stato confermato. La cosa non succederà. Spero di non essere nuovamente costretto ad intervenire su questo sito su questo argomento che considero chiuso. Grazie a tutti per la solidarietà che mi state già manifestando mentre scrivo.
Maurizio “Micio” ROMANIN
(Dirigente ASD Ardita Forni Avoltri)
Ora che intervista e replica ufficiale hanno trovato più o meno lo stesso spazio, avverto che non verrà più pubblicata alcuna controreplica da parte degli interessati che, se lo riterranno opportuno, potranno chiarirsi a quattr’occhi. Aperti, invece, i commenti per chi vorra dire la sua, sempre, naturalmente con rispetto e civiltà.