La commissione disciplinare ha respinto il ricorso del RAPID avverso lo 0-3 a tavolino nella partita con Il Castello (finita 1-1 sul campo) a causa di un errore dell’arbitro, che ha trascritto erroneamente una sostituzione facendo risultare che il Rapid avesse giocato qualche minuto senza “giovane”.
L’arbitro nel supplemento di rapporto ha confermato quanto riportato nel referto.
Il Rapid paga il fatto di aver firmato il rapportino di fine gare nonostante non ci fossero le indicazioni delle sostituzioni.
Inutile anche quello che viene definito “l’ottimo fair play” de Il Castello, che ha espresso per iscritto la propria adesione al reclamo del Rapid.
Una sconfitta del buonsenso.
*CERCIVENTO. Respinto anche il ricorso avverso la squalifica di dieci giornate per insulti razziali nei confronti dell’arbitro al capitano Devid Morassi e di otto mesi al “presunto” allenatore Gilberto Tessitori.
Lo scambio di persona di quest’ultimo con il vero mister della squadra, il presidente Stefano Morassi (lui sì espulso, al contrario di Tessitori), è stato inutilmente spiegato dallo stesso Morassi Sr, il quale comunque ha negato di aver espresso insulti per razza o colore.
Anche in questo caso il rapportino di fine gara ha contato molto: infatti un dirigente del Cercivento lo ha firmato pur non essendo riportata la sostituzione di Tessitori, che l’ultima parte dell’incontro l’ha invece giocata, come ha confermato anche un giornalista presente sul posto.
Un bel pasticcio, insomma, che vede una persona perbene come “Gil” Tessitori pagare ingiustamente una pena pesante, non solo sportiva.
Una sconfitta del buonsenso/2.
Bruno TAVOSANIS (dal Gazzettino)