GENTE DI CARNICO: CRISTIAN COMELLI

crisCristian Comelli, in arte Cris D.J. è uno dei personaggi più popolari e di certo più amati in Carnia. Il fatto di saper “unire” due grandi passioni dei giovani come il calcio e la musica è un motivo più che valido per farne una figura di grande notorietà. Diciamo che come D.J. è tra i numero 1, mentre tra i numeri 1 non è certo da top ten (per utilizzare un’espressione che di certo gli sarà cara in tema di classifiche discografiche). Era da un po’ di tempo che volevamo dedicargli il profilo su questa rubrica, ma l’occasione ora era troppo ghiotta per attender ulteriormente: lunedì 3 agosto, infatti, andrà in scena la 4.a edizione del torneo di beneficenza denominato “Tolmezzo for life”. Di questa iniziativa Cris è l’ideatore ed il principale promotore, usando la sua grande capacità di coinvolgimento. Si tratta di un quadrangolare che vedrà impegnate 4 formazioni composte rispettivamente da D.J., dai volontari della protezione civile della Carnia, dai rappresentanti delle forse di Polizia ed infine dai politici (o amministratori, fate voi …) locali. Ambiti eterogenei, quindi, nel quale Cristian ha pescato, perché di fronte alla beneficenza conta solo il cuore. L’idea di organizzare questo tipo di manifestazione gli è venuta dopo aver partecipato in Veneto ad iniziative del genere, una addirittura a Caldogno, paese di Roberto Baggio.
Le sue due carriere si sono sviluppate quasi parallelamente: tra le consolle ha esordito nel 1998 (a 21 anni), mentre la sua collaborazione a Radio Studio Nord è iniziata 2 anni prima: “Picchio Rosso”, “Mirò” e “TNTKamasutra” sono i suoi palcoscenici, ma il contatto della piazza, intesa nel senso vero della parola, cioè di musica all’aperto, è un’emozione sempre nuova.
Tra i pali, invece, tralasciando il settore giovanile lo troviamo con le maglie di Real I.C., Amaro e poi stop, perché le discoteche aprivano per un certo periodo anche la domenica pomeriggio. Un passaggio tra gli Amatori e poi Illegiana e Rapid. La sua avventura nel Real merita un racconto più particolareggiato: era l’anno in cui i biancorossi si salvarono alla penultima giornata, ma seppero vincere la Coppa Carnia. Cris giocò molte partite: era il portiere dell’under ma l’indisponibilità del titolare della prima squadra lo proiettò nel campionato dei grandi. Anzi, in Coppa fu uno dei protagonisti, parando molti rigori, sia durante i tempi regolamentari che nelle serie decisive. A pochi giorni dalla finale, però, l’imprevisto, causa … Zaccheroni. L’Udinese era in ritiro in Carnia ed un pomeriggio durante una serie di partitelle ad Imponzo, il tecnico romagnolo si ritrovò senza portieri. Si avvicinò a Cris e gli chiese se giocava in porta. Ottenuta la riposta affermativa lo schierò tra i pali. Una staffilata di Desideri, però, gli distorse un dito e … ciao ciao finale, a dimostrazione che non sempre i sogni son … Desideri!
Il suo mestiere di DJ lo porta naturalmente a contato coi ragazzi, dei quali non riesce a capire il fatto di non pensare con la propria testa, ma costretti, certi volte a subire, la “logica del gregge”. Sapersi distinguere, insomma, non per primeggiare, ma semplicemente per poter essere protagonisti in positivo della propria vita. Lui ci è riuscito grazie anche a due genitori splendidi: papà Renato, ex portiere della Virtus Tolmezzo (un destino, evidentemente ….), scomparso nel 2001, ma ancora vivo nei ricordi del figlio che su Facebook gli dedica stati carichi di affetto ed emozioni. Di lui Cris ricorda lo sguardo che incrociava quando tornava a casa a tarda notte: occhi negli occhi e poche parole bastavano a Renato per capire come stava il figlio. E poi mamma Giovannina, dolce e presente anche alle partite, non tanto per l’aspetto tecnico, quanto per constatare di persona che Cris non si faccia male.
Portiere e DJ: c’è un filo che lega queste due professioni? Sicuramente: la solitudine del ruolo. Uno tra i pali e l’altro sul palco a guardare gli altri che giocano o ballano, per poi intervenire quando la situazione lo richiede (un tiro o un brano che finisce). Oppure lo spirito di osservazione: il portiere deve guardarsi da avversari che avanzano, mentre il DJ deve stare attento che la gente non scappi, perché vuol dire che la musica potrebbe non piacere. Punti di riferimento: in porta Giovanni Galli, Pagliuca e Neuer. DJ? Uno solo: Marzio Dance, scomparso nell’agosto del 2013. In lui, secondo Cris, la persona e l’artista si fondevano in una perfetta armonia.
Eccolo qua, Cris Dj, faccia da belloccio, anima pulita ed ogni giorno un pensiero per gli altri.

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