… e poi ti arrivano quelle notizie che non vorresti mai che ti arrivassero. Un messaggio privato su Facebook del figlio Maurizio che è come uno schiaffo: “Ciao … scusa se ti avverto così ma non ho il tuo numero e non volevo che lo sapessi da altri..é morto papà”. Papà è Fortunato Bregant, dirigente storico del Cedarchis e persona di uno spessore decisamente sopra la media. Un goriziano che ha scelto la Carnia per … amore. Quando ho scritto il libro sulla storia del Cedarchis, Fortunato mi raccontò della sua bellissima storia d’amore con Elda, conosciuta in un bar di Gorizia, l”Adriatico”. I due decisero di restare insieme per il resto della vita e da quell’unione nacquero Maurizio e Romina. Il destino decise che Elda dovesse scomparire nei giorni in cui (eravamo nel 1994) il “Ceda” si apprestava a vincere il suo primo scudetto. Fortunato restò solo, ma non da solo, perché il Cedarchis era diventato per lui una seconda famiglia e l’amore per Maurizio e Romina lo aiutò a sopportare quei momenti difficili. Per la società giallorossa ha fatto tutto, praticamente, dal presidente al guardalinee. Ma sempre col sorriso sulle labbra, sempre col buon senso e la misura che contraddistingue le persone di un certo livello. E lui era di un certo livello, semplicemente era un signore. Per l’educazione, il garbo, la generosità e quell’insieme di valori che appartengono al rango di chi, pur essendo normale, riesce ad essere in qualche modo straordinario. Una amico di tutti. Andavo spesso a trovarlo nella sua casa di Cedarchis ed ogni volta non mancavano mai un buon caffè e l’immancabile fetta di strudel. “Massimo, avvisami quando passi che ti faccio lo strudel”. Detto tra noi, quello strudel era buonissimo ma era l’ultimo motivo per cui passavo a salutarlo. Ho trascorse ore bellissime insieme a lui, a parlare di calcio, statistiche, figli e nipoti, A parlare di vita, quella vita che adesso ha dovuto restituire. Perdiamo una grande persona, un amico e questo piccolo grande disagio che sentiamo dentro è la certezza che non lo rivedremo più. Ciao, amico, che la terra ti sia lieve. Ciao Fortunato. Tu di nome, noi per il semplice fatto di essere stati tuoi amici.
Chi vorrà salutare Fortunato per l’ultima volta, potrà farlo lunedì 31 agosto, alle ore 11, a Cedarchis.