“Campionato falsato”. Più di qualcuno lo dice, chi apertamente chi meno; chi perché è direttamente coinvolto e chi no.
La vicenda, quasi inutile dirlo, riguarda il caso San Pietro e in particolare il giocatore Simone Di Giovanbattista, perno negli ultimi anni della squadra comeliana ma in campo irregolarmente per tutto questo campionato, non essendosi tesserato all’inizio della nuova stagione dopo lo svincolo automatico al termine di quella precedente.
Un errore gravissimo, pur effettuato in buona fede, del giocatore e della società.
Solo il 10 settembre l’irregolarità è stata scoperta, quando cioè Di Giovanbattista ha ricevuto il primo cartellino stagionale in occasione della partita pareggiata ad Illegio.
La Figc si appresta ad inserire l’ammonizione nel database e scopre che il nome del giocatore viola non compare. Inevitabile il 3-0 a tavolino, che consente all’Illegiana di guadagnare 2 punti, essendosi la partita chiusa sul 3-3.
Ed ecco allora il discorso del campionato falsato. Perché l’Illegiana con questi 2 punti “gratis” si è involata verso la promozione, cosa che non è certo piaciuta alle altre pretendenti. In particolare si è arrabbiata l’Arta Terme, che due settimane prima avevo perso 3-0 in casa con il San Pietro e in quell’occasione il secondo gol fu segnato proprio da Di Giovanbattista.
Da qui la richiesta, sostenuta da molti, di assegnare lo 0-3 a tavolino a tutte le partite giocate dal San Pietro con Di Giovanbattista in campo.
Fin qui la cronaca.
Ora le considerazioni personali: le regole nel calcio devono essere sicure e applicabili in ogni situazione. Non si possono applicare a seconda dell’andamento di un determinato campionato. Il regolamento dice che le partite omologate non possono essere riaperte, altrimenti ci ritroveremo a discutere anche di tornei disputati 5 anni fa. E cosa fai se si scopre che 5 anni fa un giocatore è sceso in campo pur non potendolo fare? Riscrivi i campionati degli ultimi 5 anni e li fai rigiocare?
Questo per dire che l’effetto retroattivo è impossibile. Quindi assegnare lo 0-3 “postumo” non si può. Per questo ci sono i punti di penalizzazione, che ovviamente non sempre risarciscono chi si sente defraudato, nel caso specifico l’Arta, visto che le altre candidate alla promozione, Pontebbana e Amaro, con il San Pietro hanno fatto 6 punti su 6.
Del resto in casi come questi l’unica soluzione sarebbe controllare uno a uno i giocatori delle rose, ma la Figc non può assumersi certo un impegno così gravoso. Pensate a quante squadre e quindi quante partite ci siano ad esempio in Lombardia: quante persone ci vorrebbero per inserire uno a uno ogni settimana i giocatori nel database? E non si può certo chiedere che questo controllo sia effettuato solo nel Carnico e nel resto d’Italia no. Quindi fino a quando non ci sarà la possibilità di scrivere direttamente le rose on line magari con un tablet, cosa che al momento non accade nemmeno in serie A, questo problema resterà probabilmente irrisolto. Quindi parlare di campionato falsato a mio giudizio è eccessivo. Perché allora si dovrebbe dire lo stesso quando una squadra effettua la sesta sostituzione regalando il successo all’altra (ricordo un Cavazzo-Campagnola di qualche anno fa). E aggiungo che affermare che la presenza di Di Giovanbattista sia stata fondamentale nella stagione del San Pietro è un tantino esagerato, con tutto il rispetto per il bravo Simone.
Discorso penalizzazione: nei casi accaduti negli ultimi anni nel Carnico, la sanzione è stata applicata nel campionato successivo. Mi riferisco al Paluzza, che ha schierato un giocatore tesserato con un’altra squadra, e al Sappada, che ha fatto giocare l’allenatore tesserato solo come tale.
Cosa potrebbe accadere al San Pietro? I due precedenti indurrebbero a ritenere che ci sarà una penalizzazione fra i 7 e i 10 punti (Di Giovanbattista ha giocato 15-16 partite) nel prossimo campionato, ma attenzione: Di Giovanbattista, al contrario dei casi appena citati, non era tesserato in nessun ruolo con la Figc. E allora le cose potrebbero cambiare, in peggio. Ovvero penalizzazione già quest’anno che sia però decisiva, nel senso che porti alla retrocessione (al momento sono 9 i punti di vantaggio sull’Edera, terzultima), oppure mazzata nel prossimo campionato (quindi oltre i 10 punti).
Di certo è un peccato che una società da sempre corretta, leale e ospitale, si sia ritrovata in questa situazione. Non se lo meritava.