Ricapitoliamo quanto successo nella gara di Coppa Carnia Fusca-Real I.C., in merito alla quale Fusca ha presentato ricorso contro la decisione dell’arbitro Bonari di espellere, per doppia ammonizione, Stefano Morocutti. La società arancione ha contestato il fatto che Bonari, nel primo tempo, aveva ammonito il numero 6 del Real Francesco Cecconi e non il proprio giocatore, poi espulso per doppia ammonizione in quanto ammonito nel secondo tempo. Il Giudice sportivo ha respinto il ricorso del Fusca in quanto l’arbitro Bonari nel suo supplemento di referto ha confermato il suo provvedimento preso sul campo. Ecco, ci sono delle occasioni in cui ammettere un proprio errore significherebbe dare una dimostrazione di umiltà, lealtà e soprattutto di rispetto verso la giustizia. Evidentemente per qualcuno non è così. Infatti, nonostante i tentativi di chiarimento sul terreno di gioco, le ammissioni dei giocatori (quelli del Real interpellati dal sottoscritto la domenica successiva) e la possibilità di rimediare, non c’è stato verso. Peccato, ripeto, perché sbagliare è assolutamente umano e ammettere i propri errori è la più grande dimostrazione di maturità. Così non è stato e si è preferito perseverare in un atteggiamento di rigidità che fatalmente non migliorerà il rapporto tra direttori di gara e calciatori. Si fanno incontri tra le parti, si cerca una collaborazione positiva che, alla prova dei fatti , non viene mai messa in atto. E allora viene spontaneo porsi una domanda: perché? A chi giova questa rigidità, questo voler insistere di fronte ad un evento che hanno visto in tanti? Ammettere un errore avrebbe reso giustizia e soprattutto solidarietà nei confronti del direttore di gara, che, invece, da ora in poi, sarà sotto esame ad ogni incontro diretto.