LUCA CRAIGHERO: «IL MIO ATTO D’AMORE VERSO L’AUDAX»

È stato un vero e proprio atto d’amore quello di Luca Craighero verso l’Audax: la società di Forni di Sotto ha rischiato seriamente di non iscriversi al campionato, vista la difficoltà di reperire elementi da inserire in rosa. A quel punto i vecchi dirigenti fornesi si sono rivolti a Craighero, puntando forte sul tecnico che è rimasto molto attaccato all’ambiente dopo i precedenti trascorsi.

«È proprio così – conferma l’allenatore –, non ho saputo resistere all’appello di Michele Nassivera, Valentino Polo, Lino Nassivera e Gino Coradazzi. Non potevano sopportare il fatto che proprio nell’anno di cinquantesimo di fondazione la squadra dovesse sparire dal panorama calcistico del Carnico».

Ma hai dovuto pensarci tanto?
«A dire la verità, avevo altre offerte che stavo valutando, ma appena arrivata la chiamata da Forni non ho avuto dubbi, ha prevalso il cuore, nonostante l’oggettività di una situazione davvero difficile. Bisogna ripartire da zero, dimenticando, ma facendone tesoro, di quanto successo lo scorso anno. Pochi giocatori e molto scoramento. Mi dicono che fossero in 5 o 6 agli allenamenti e anche così si spiega il tracollo del campionato 2018».

Primo obiettivo, quindi, infoltire la rosa.
«Assolutamente sì, puntare innanzitutto sulla quantità. Io sono riuscito a portare qualcuno e poi, grazie anche al grande lavoro di Gino Coradazzi dovrebbero arrivare alcuni ragazzi da Forni di Sopra. Per quanto mi riguarda, ho portato Michele Spiz, un portiere giovane che ha già fatto il titolare a Paluzza qualche anno fa. Poi, mio figlio Tiziano, Xavier Ferigo e Michele Ferigo, un ’71 che vuole rimettersi in gioco dopo alcune stagioni di pausa e che molti ricorderanno nelle fila della Velox».

Gli eventi atmosferici di fine ottobre vi hanno praticamente devastato il campo. Ma non tutto il male viene per nuocere…
«In effetti, non potendo disputare i nostri incontri al “Tre Fontane”, giocheremo le gare interne a Raveo, mentre per gli allenamenti sfrutteremo il campo di Socchieve. Diciamo che per i fornesi non sarà il massimo ma per chi deve venire da fuori, risparmia un po’ di strada».

Inutile nascondersi che sarà una stagione molto impegnativa.
«Assolutamente sì… Ma il bello è che si riparte da zero, non avremo ambizioni di classifica, il che non significa che prenderemo le cose con poco impegno. Chi mi conosce sa che io do molto e molto pretendo, soprattutto in termini di serietà e attaccamento a quello che si fa. Il primo obiettivo sarà quello di ricompattare l’ambiente, con l’aiuto della società e di quei giocatori che hanno dimostrato negli anni di tenere alla maglia biancorossa, tipo Marco Nassivera e Lorenzo Sala, per fare due nomi. Spero che tutti capiscano che il nostro progetto porta un pochino più lontano dai festeggiamenti del cinquantesimo. Che andrà sì festeggiato e onorato da tutti, e sottolineo tutti, coinvolgendo anche il paese, ma non deve essere considerato un punto d’arrivo, bensì la partenza verso anni migliori. Perché in tanti se lo meritano».

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