Proponiamo “La Telefonata” a Dino Contessi proposta sul Gazzettino e, in coda, l’intervista andata in onda su Radio Studio Nord.
Pronto, Dino Contessi? La Stella Azzurra, presieduta da suo fratello Marino, compie 50 anni: ci racconta le origini della società?
«La fondazione avvenne nel 1964 in un bar di Gemona per merito di un gruppo di appassionati. La squadra partecipò inizialmente ai tornei locali e poi si affiliò alla Figc».
Perché il nome Stella Azzurra?
«Un omaggio alla Stella Rossa di Belgrado».
In quegli anni quante squadre c’erano a Gemona?
«Solamente la Gemonese. Noi fummo la prima formazione della città a partecipare al Carnico».
Il momento più glorioso della Stella è datato 1995, con la vittoria della coppa e il secondo posto in campionato grazie ad uno squadrone comprendente “Bacio” Damiani, Maisano, Macuglia, Blanzan e Rassati. In panchina c’era Enzo Zearo.
«Io entrai nella società l’anno prima e quindi ho vissuto in prima persona quel periodo. Grande soddisfazione per la coppa, ma brucia ancora il punto che ci è costato il campionato, vinto dal Real».
Da quel momento la Stella ha giocato in Seconda e soprattutto in Terza Categoria. La Prima resta un sogno o un obiettivo?
«Dobbiamo essere coscienti che il calcio è fatto di altre cose. Se ci sono disponibilità si può fare un certo tipo di discorso, altrimenti bisogna accontentarsi di mantenere la miglior posizione possibile. Perciò non perdiamo il sonno se restiamo in Terza, anche perché preferiamo puntare soprattutto sul settore giovanile, in particolare con la partecipazione al Consorzio Leonardo Calcio. Inoltre stiamo portando avanti il progetto del centro sportivo».
Qualcuno dice che tre squadre gemonesi nel Carnico sono troppe.
«E perché mai? C’è stato in passato un tentativo di fusione con il Campagnola, ma non è andato a buon fine e quindi ognuno è andato per la sua strada».
Domenica prossima i festeggiamenti ufficiali per i 50 anni. Cosa avete preparato?
«Ci ritroveremo dalle 12 nell’area festeggiamenti in Taviele, proprio la borgata dove nacque la società. Ci saranno le premiazioni dei personaggi che hanno fatto la storia della Stella, presenti le massime autorità locali, quindi il pranzo e poi spazio a musica e divertimento».
La partita del pomeriggio è stata quindi spostata?
«No, perché il Verzegnis, nonostante avessimo fatto presente la situazione da oltre un mese e mezzo, non ha dato la disponibilità nelle date alternative proposte. E’ chiaro che in questo modo la festa verrebbe rovinata, perciò valuteremo nei prossimi giorni se presentarci o meno».
Bruno Tavosanis (dal Gazzettino)