Sarà ancora una volta il “Campo dei Pini” ad ospitare la finale di Coppa Carnia, mercoledì 13 con fischio d’inizio alle ore 20.30, tra l’Ovarese e il Cavazzo. Ricordiamo che in caso di parità al 90’ si procederà con l’immediata effettuazione dei calci di rigori. Radiocronaca dell’incontro (dalle ore 20.20) sulle frequenze di Radio Studio Nord ed anche in streaming sul sito www.rsn.it.
I PRECEDENTI. Ovarese e Cavazzo si affrontano per la prima volta in finale. Prima di questa, 5 finali per i biancazzurri, con 3 vittorie (l’ultima nel 2010) e 2 sconfitte. I viola, invece, hanno disputato 4 finali, riportando 3 sconfitte ed una sola vittoria, quella del 1979 a spese dell’Edera.
LE SQUADRE. Diciamo che non è una finale a sorpresa tipo quella dello scorso anno tra Bordano e Pontebbana ed anzi una volta delineatosi il quadro dei qaurti di finale, questa era una delle finali possibili. Ci arrivano due squadre che nei pronostici precampionato avevano un buonissimo credito, tanto da poter essere tranquillamente inserite nel gruppo delle possibili favorite. L’inizio balbettante delle due combinato con il filotto di vittorie iniziali del Cedarchis ha scavato ora un solco praticamente impossibile da colmare, anche se nel calcio, come si dice, mai dire mai.
GLI ALLENATORI. Stefano De Antoni e Jozsef Negyedi sono due tecnici di due diverse generazioni. Uno ha vinto tantissimo, l’altro è al secondo anno su una panchina dopo la sfortunata vicenda personale che non gli ha permesso di diventare un giocatore professionista. De Antoni è una specie di guru del carnico, uno che sa muoversi nell’ambiente con la furbizia e la disinvoltura regalatagli da tanti anni in panchina. Sa gestire bene uomini e situazioni e di solito riesce a spremere il meglio dai giocatori che allena. Tendenzialmente prudente, è moto attento alla fase tattica, anche se lascia sempre libertà di agire agli elementi tecnicamente più validi che ha a disposizione. Negyedi, come detto, è all’alba di una carriera che in tanti prevedono anche con un seguito fuori dal Carnico. Anche lui opta per uno schieramento coperto, un 4-4-2 di base, suscettibile però di cambiamenti in caso di defezioni. Le sue squadre non saranno belle da vedere, magari, ma danno sempre l’impressione di una grande affidabilità.
LE FORMAZIONI. De Antoni e Negyedi qualche problemino ce l’hanno. Il tecnico dell’Ovarese non potrà contare su Gonano e Zanier (squalificati) e Metaj (assente per motivi strettamente personali). Nelle dichiarazione della vigilia ha detto che conterà moto sull’esperienza, puntando su elementi affidabili dal punto di vista della tenuta mentale. Possiamo quindi provare a ipotizzare uno schieramento che prevede un 4 – 5 – 1, con De Infanti tra i pali, la linea difensiva composta da destra a sinistra da Antonio Gloder, Borta, De Crignis e candotti; nel mezzo tre centrali con Coradazzi qualche metro più indietro di Federico De Antoni e Nodale; sulle corsie esterne, Della Pietra e Josef Gloder a supportare l’unica punta Fruch. Negyedi ha invece qualche acciaccato da valutare: De Barba e Cisotti sarebbero recuperabili se si giocasse tra sette giorni, mentre per la finale corrono qualche rischio. Meno problematica la situazione di Cappellaro che dovrebbe esser della partita. Ipotizzando la presenza di tutti quelli in dubbio, ecco il canonico 4 – 4 – 2 del tecnico cavazzino: Bazzetto (il portiere di coppa) in porta; difesa con Danna, Pellizzari, de Barba e Rainis; a centrocampo Lestuzzi, Mardero , Cappellaro e Cisotti; in avanti Dionisio e Burba. Se invece De Barba non dovesse recuperare, difesa a tre, con l’inserimento di Mainardis, Burba trequartista dietro le due punte Dionisio e Montina.
L’ARBITRO. Designato per dirigere la finale sarà Michele Donadelli, 22 anni il prossimo settembre. Prosegue, quindi, il discorso intrapreso da qualche stagione dai vertici A.I.A. della sezione tolmezzina che intende privilegiare la linea verde. Una curiosità: Donadelli è lo stesso che nelle sfida di campionato tra le due squadre di qualche settimana fa espulse Gonano, al quale il Giudice Sportivo comminò poi due turni di squalifica.