CIAO, ERVINO …

passalentSe n’è andato in silenzio, lo stesso silenzio col quale era arrivato nel Carnico qualche stagione fa a guidare l’Ardita. Ervino Passalent, 58 anni, si è spento da poche ore. Vinto da un male incurabile, che stava combattendo da alcuni anni. Chi lo conosceva bene dice che ha combattuto come un leone fino all’’ultimo per rimandare una sentenza che il destino aveva già scritto per lui. Passalent (che attualmente allenava la Tilaventina, Seconda categoria friulana) era arrivato a Forni Avoltri un paio di anni fa, per provare l’esperienza in quel Carnico di cui aveva sempre sentito parlare. Gli erano bastati pochi mesi per innamorarsene, ottenendo in cambio la stima e l’affetto di chi aveva il piacere di lavorarci. Ogni allenamento si sobbarcava 200 km di viaggio, tra andata e ritorno, tra Mereto di Tomba (dove viveva) a Forni Avoltri, senza mai lamentarsi e soprattutto senza chiedere nulla in cambio. A lui non piaceva, però, che questa cosa si sapesse in giro: «Lo faccio per passione – diceva – e la passione non ha prezzo!». Parole che bastano e avanzano per stabilirne lo spessore ed accrescere la stima. Un pendolare per passione, insomma, di cui forse non abbiamo parlato abbastanza, forse perché le imprese con la sua Ardita non erano da prima pagina. Quella prima pagina che oggi gli dedichiamo con tutta la nostra ammirazione per aver amato con semplicità il nostra campionato e la nostra gente. Alla moglie Graziella ed ai due figli, il nostro abbraccio più affettuoso e la certezza che da oggi vivranno nel ricordo di una persona straordinariamente semplice o semplicemente straordinaria. Ciao, Ervino, adesso riposa in pace.

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