La notizia è rimbalzata nella serata di martedì, tremenda, quasi impossibile da credere: Gianluca Di Bartolomeo, poliziotto in servizio a Tarvisio ed ex arbitro della sezione di Tolmezzo, è scomparso nella sua Faenza.
Un gesto estremo, un male di vivere che si insinua anche in quelle persone che sembrano immuni da tristezze e pensieri. Perché lui, “Diba”, era così: un volto sempre sorridente, la battuta sempre pronta con quell’accento romagnolo che solo sentirlo di metteva di buon umore. Lo ricordiamo sui campi del Carnico con quel modo pittoresco, quasi istrionico di arbitrare. Un atteggiamento studiato ad arte forse per sdrammatizzare le situazioni, ricordare a tutti che il calcio, in fondo, è sempre un gioco e come un gioco va preso con un sorriso. Memorabile la sua direzione di gara in un Mobilieri–Velox, partita importante per la salvezza, seguita dalle telecamere di Sky per un film documentario sul calcio dilettantistico. Aldilà dell’ottima direzione di gara, quel giorno, Gianluca diede il meglio di sé stesso, prendendosi il centro della scena, con la sua carica di umanità e simpatia. Alla Carnia ed alla gente di Carnia era rimasto legatissimo, tanto è vero che non fece mancare la sua presenza ad una cena sezionale dell’A.I.A. quando già era tornato a Faenza. E’ proprio nella sua Faenza, per lui, è arrivato il triplice fischio del destino, quello che non prevede tempi supplementari, ma segna l’inizio dei ricordi per chi resta e lo ricorda con affetto.
Ciao “Diba”, riposa in pace, quella pace che non sei riuscito a trovare tra i tanti sorrisi e chissà quali tormenti …