Magari non serve scomodare Italia – Germania 4 a 3, ma chi non era presente al “Campo dei Pini” di Villa Santina ha perso una partita di quelle che si ricorderanno per un tempo! I protagonisti alla fine erano tutti scontenti; gli spettatori (al netto, naturalmente, della fede calcistica) avrebbero voluto che questa partita non finisse mai. Alla fine vince il Cedarchis 4 a 3, appunto, ma in finale, il 10 agosto, col batticuore, ci vanno i Mobilieri sommando il 2 a 0 dell’andata. Abbiamo visto i giocatori del “Ceda” assorti in un silenzio quasi irreale; abbiamo visto Matteo Nodale, il portiere di Coppa dei sutriesi, piangere senza ritegno per gli errori commessi durante la gara; abbiamo visto l’allenatore dei Mobilieri Gilberto Buzzi, talmente imbufalito coi suoi, che dopo il fischio finale vagava per il campo perché se fosse entrato negli spogliatoi non ce l’avrebbe fatta a trattenersi nei confronti dei suoi. Questo dopo, perché in campo abbiamo visto di tutto: giocate, strafalcioni, cartellini gialli e rossi (a proposito, Dorotea salterà la finale), un Gressani mostruoso e mille emozioni. Ma andiamo con ordine. Dopo 7’ i Mobilieri sono già in vantaggio, portandosi su un virtuale 3 a 0 che sembra un Everest da scalare per il “Ceda” attuale: Vidali va via sulla destra e spara un diagonale che Gressani intercetta. Solo che il pallone si impenna, lo scavalca e quando sta andando verso la porta D’Andea gli dà il tocco decisivo. Il gol induce i Mobilieri ad un tran tran che non è nelle corde di questa squadra ed infatti il Cedarchis cresce. Gioca più col cuore che con le gambe la formazione giallorossa ma inizia a dar fastidio, tanto fastidio che al 38’ pareggia: “Teo” Zammarchi, dall’interno dell’area tira con prontezza sorprendendo Nodale. 1 a 1 e tutti alla pausa. Nella ripresa i cedarchini sembrano crederci e iniziano mantenendo l’iniziativa, fino a quando al quarto d’ora vanno in vantaggio: punizione di Mereu dalla trequarti di destra, Maieron pettina il pallone sull’uscita tardiva di Nodale che si vede scavalcato dalla traiettoria, con tocco di Picco in porta a un niente dalla linea. Il “Ceda” è a un passo dai rigori, ma i Mobilieri al 35’ sembrano emettere la sentenza definitiva: nell’azione più bella della partita “Mea” Vidali, in scivolata sotto porta, finalizza una trama tutta in verticale ordita dall’iniziativa di Michele Straulino, proseguita da De Luisa che protegge palla e poi lancia Marsilio che confezione l’assist per il compagno. Match chiuso? Manco per idea, perché da qui iniziano i botti (no, no Cavazzo – Fusca era un’altra storia …). In rapida successione: 37’ Zammarchi approfitta di uno svarione della difesa gialloblu per depositare nella porta vuota un lancio dal centrocampo. 41’: Fior si inventa una gran giocata sull’out di sinistra e da posizione abbastanza defilata infila Gressani. 42’: un diagonale di Mereu riapre tutto. Ultimi minuti col fiato sospeso: Dorotea spende il fallo che gli costa il rosso ma è un fallo speso bene e l’ultima emozione è una punizione dal limite che Nodale blocca riscattando in parte le prcedenti incertezze. Benedetti fischia la fine. In finale ci vanno i Mobilieri, ma il Cedarchis esce a testa alta: i suoi interpreti no sono più quelli di una volta ma lo spirito è sempre lo stesso.