Iob e Rassati, Radina e Barburini, Vidoni e Ortobelli. Tre casi che mi hanno dato il là ad una riflessione, spinto da tre episodi diversi. Il tempo di vedere le gare del campionato è limitato, ma tra un articolo sul sito o sul giornale, i giovedì a Terzo Tempo e uno sguardo di Campagnola – Cedarchis c’è materiale a sufficienza per toccare tre casi di questo inizio di stagione.
ILLEGIO. Giovedì scorso durante Terzo Tempo abbiamo raggiunto al telefono Onorato Iob che senza mezzi termini ha raccontato il mancato feeling con Loris Rassati: “Pensavamo fosse cambiato, invece è rimasto come quando giocava, altezzoso”. Ho imparato che il “professore” è semplicemente un uomo di personalità che ama dare al calcio qualcosa in più della classica gestione di una squadra. Ma in quanto personalità non poteva pensare mancasse a gente come Onorato, che la storia del Carnico l’ha scritta.
Se è vero che, come sostiene Loris, non è nel Carnico che dimostri di essere giocatore, ribaltando il concetto lo stesso si può dire della figura dell’ allenatore. In pratica credo che le lezioni (non è ironia caro Loris) il “prof” dovrebbe darle in qualche campo ai giovani, pensare di insegnare qualcosa a Ono e compagni è quasi presunzione, invece con il gioco semplice della classe Iob continua a fare gol e l’Illegiana ha sempre vinto. Cercare di cambiare quello che la natura rende già facile è fare ostruzionismo all’ispirazione in possesso di questi campioni carnici. Illegio in fondo sa che la fine del ciclo è già giunta, però, potendoselo permettere, è più semplice continuare a divertirsi.
ALLUCINAZIONI. Sabato ho visto la squadra che molto probabilmente vincerà il campionato, anche perché mai come in questa stagione conterà lo scontro diretto già vinto col Real. Il Cedarchis è forte ed è tornato forte con mosse semplici: Zearo in panchina, Sandri e Maichoal Cescutti rinforzi per dare nuovo vigore alle pantere. Il Campagnola invece si è ridimensionato, ma non è questo che mi sorprende, bensì un’altra forzatura tecnica, Vincenzo Radina a metà campo. Spingere a metà campo 187 gol significa allontanare volontariamente la possibilità di vittoria. (Sperando che, nel caso si sprechino commenti, almeno i numeri possano dirsi indiscutibili). Vincenzo Radina e Fausto Barburini non fanno una piega su questa osservazione, il primo cerca di sacrificarsi credendo nella bontà della scelta del suo allenatore, il secondo crede ci sia una motivazione tattica. La chiamerei un’allucinazione tattica che spiega ancora una volta come certi tecnici abbiano la pretesa di cambiare con strani giochi di prestigio le carte offerte da un tavolo generoso distributore di talento. Non posso credere che tra un attaccante come Sgobino e un giovane come Gale venga sacrificato chi fa gol da un decennio, su punizione o rigore poco importa. In questo caso la semplicità del calcio imporrebbe altra scelta, ma si decide di complicare il gioco con il risultato che questo Campagnola è prevedibile e lontano da ogni traguardo e Radina si avvilisce guardando una porta che si fa sempre più distante.
L’ALLENATORE. Il Gazzettino sottolineava in un’intervista a Vidoni come Ortobelli sia stato capace di mettere in panchina una montagna di gol, l’attaccante faceva intendere il suo malumore. Intanto il Real resta in scia Cedarchis e Vidoni continua a segnare con disinvoltura, sia da titolare, sia da riserva. Ortobelli è quindi ad oggi il compendio dei due casi, ha scelto di insegnare calcio nell’unico posto in cui poteva saggiamente pensare di farlo, dice di studiare il 4-3-3 ma in realtà usa le carte della tattica a suo piacimento. In fondo però c’è una verità molto semplice, i risultati permettono di centellinare gli sforzi di Vidoni gratificandolo e non certo avvilendolo e soprattutto l’allenatore ha capito come l’attaccante possa oggi risultare efficace alla stessa maniera di un tempo.
Non trovate quindi che il calcio sia fondamentalmente una cosa semplice? A parole direte… ma quando i portieri parano e gli attaccanti fanno gol c’è poco da inventare. Vidoni non smetterà mai di segnare, Ortobelli innanzitutto sa questo, poi credo ci sia anche la madre tattica.
Massimo RADINA