LA TELEFONATA: FLAVIO FRUCH (OVARESE)

Pronto, Flavio Fruch? Ovarese sotto 3-0 dopo 38′ con il “babau” Cedarchis, 3-3 alla fine con una tua doppietta. Immagino sia una partita che non dimenticherai.
«E come potrei? L’ultima in classifica che rimonta tre reti alla capolista fino a quel momento con la porta inviolata, è qualcosa di inimmaginabile. Eppure è accaduto».
Come hai vissuto la partita?
«Beh, è stata stranissima, mi sembra scontato dirlo. Nel primo tempo noi l’abbiamo vista poco, anche se siamo andati vicini all’1-1. Ma hanno giocato solo loro».
Cosa vi siete detti negli spogliatoi all’intervallo?
«L’atmosfera non era serena, ovvio, e certe cose che ci siamo detti preferisco restino confinate al nostro interno. Dico solo che mister De Antoni ci ha chiesto se il problema era lui e noi abbiamo naturalmente risposto di no».
Quale il segreto della rimonta?
«Ce ne sono due. Innanzitutto il gol in apertura di ripresa di Manuel Gonano. Ma soprattutto l’espulsione ingiusta di Rudy Coradazzi, perchè in quel momento è scattato un “clic”. Paradossalmente il fatto di giocare in 10 è stato un vantaggio. Poi a dire il vero ci ha dato una mano il portiere cedarchino Pelli, sia sul primo che sul terzo gol »
E a fine partita grande festa come se aveste vinto il campionato.
«Certo! Abbiamo compiuto un’impresa che finirà negli annali, dando contemporaneamente una bella sterzata al morale».
Con il Cedarchis avete un conto aperto, ormai.
«Già. Qui non vincono dal 2007, senza dimenticare la finale della Coppa Carnia 2010…».
L’Ovarese resta comunque ultima in classifica. Cosa non sta funzionando o, se preferisci, cosa non ha funzionato fino al 6′ della ripresa di domenica scorsa?
«Sicuramente subiamo troppe reti. Del resto essendoci molti giovani qualche peccatuccio di inesperienza bisogna metterlo in conto. E’ chiaro che al momento l’unico obiettivo è la salvezza, ma sono convinto della bontà del nostro organico».
Hai realizzato cinque rigori, uno per ogni partita disputata. Ricordando la recente finale di Champions, mica è facile segnare sempre.
«Devo ammettere che sto bene fisicamente e sono sereno. Perciò quando mi presento dal dischetto sono convinto di fare centro».
Già sette reti realizzate: punti al record personale?
«Sono a metà cammino, non avendo mai fatto meglio di 14 in una stagione. Ci proverò, anche se domenica ho giocato da centrocampista esterno e quindi meno vicino alla porta. Ma l’importante è che segni l’Ovarese, non io».

(dal Gazzettino)

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