I giochi di parole, con un cognome del genere, vengono quasi spontanei. Esattamente come spontaneo “sgorga” il calcio dai suoi piedi. Stiamo parlando di Francesco Piu, attaccante (ma forse catalogarlo in un ruolo è davvero riduttivo) del Villa. Lui è uno di quelli per i quali vale la pena pagare il prezzo del biglietto, perché quando ha la palla tra i piedi è come assistere ad un film dove non ti immagini il finale, perché imprevedibilità e genio riescono a convivere in un fisico strutturato geneticamente per il gioco del calcio.
Una delle chiavi di lettura del rendimento del Villa che, piano piano, è salito al terzo posto, è rappresentata, senza dubbio, dal suo recupero a tempo pieno. Nelle prime partite alcuni problemi fisici non gli hanno consentito un approccio convincente con la sua nuova squadra; poi, Francesco e la squadra sono cresciuti insieme e se Barburini riuscirà a sistemare la fase difensiva, beh, allora, il Villa potrebbe davvero recitare un ruolo importante in campionato. Approdato nel Carnico grazie al Trasaghis che lo ho scovato nel mondo del calcio amatoriale, Piu ha subito impressionato per le straordinarie doti tecniche. La doppietta rifilata mercoledì sera al Campagnola, certifica la perfetta efficienza ritrovata ed è inutile sottolineare che, una volta aggiustata la forma, un giocatore così diventa determinante. Chi lo conosce bene non ha dubbi nell’affermare che Francesco avrebbe potuto approdare al calcio di livello superiore, ma la scarsa attitudine al sacrificio (gli allenamenti sono una parentesi “scomoda” nelle pieghe del talento…) ne ha frenato l’ascesa. Per chiudere, non resistiamo alla tentazione di un gioco di parole: con lui al massimo della forma il Villa ha proprio una marcia in più!
(dal Gazzettino)