LA TELEFONATA: MATTEO ZAMMARCHI (PALUZZA)

Pronto, Matteo Zammarchi? Già sei uno dei migliori “giovani” dell’intero Carnico, ora ti metti anche a segnare gol decisivi?
«Ammetto che i complimenti fanno piacere, ma sono molti i ragazzi forti in questo campionato. Io ho la fortuna di avere ottimi compagni di squadra, che mi aiutano a crescere, insegnandomi molto. Domenica con il San Pietro è andata bene, i tre punti erano importanti».
Ti aspettavi una stagione così sul piano personale?
«Ci speravo. Anche l’anno scorso ero titolare, ma con un minutaggio inferiore, perché ci alternavamo io e Denis Moser; ora, invece, spesso giochiamo contemporaneamente. Sono soddisfatto anche dei 4 gol segnati, uno in più rispetto all’intero torneo 2011».
In prima squadra avevi comunque esordito l’anno prima.
«Non ero ancora diciassettenne e con il Fusca segnai alla prima partita. Un bel ricordo»
Descriviti come giocatore.
«Punto volentieri l’uomo, sfruttando tecnica e velocità. Peccato che il fisico non aiuti. Gioco su entrambe le fasce, soprattutto la sinistra, perché così posso accentrarmi e andare al tiro. Il ruolo che preferisco è comunque quello di trequartista, alle spalle delle punte».
Più di qualcuno è convinto che potresti tentare l’avventura anche in categorie superiori, ovvero nei tornei regionali. Tu che dici?
«Mi piacerebbe provarci un giorno, per confrontarmi con livelli più alti. Però non sono sicuro di essere all’altezza».
Quest’anno giochi assieme al fratello maggiore Luca, con il quale prosegui la tradizione iniziata da papà Pierangelo. In famiglia avete il nerazzurro del Paluzza tatuato sulla pelle…
«L’anno scorso in Coppa giocammo io e papà da una parte, Luca dall’altra con il Real. Una giornata indimenticabile grazie anche all’articolo del “Gazzettino”».
Il ritorno di Luca è stato importante per la squadra, vero?
«E’ un giocatore fondamentale. Ed era ora che tornasse a darci una mano».
Ce la fa il Paluzza ad andare in Prima?
«La Moggese ritengo verrà promossa senza problemi. Velox, Arta, Paluzza e Folgore lotteranno per gli altri due posti. Sarà dura, ma ormai siamo in ballo, quindi…».
Un giudizio su mister Francesco Moser?
«Grande allenatore, perchè di calcio ne capisce molto, e persona eccezionale, sempre disposta ad aiutarti»
Un’ultima cosa: se ti dicessero di rinunciare per un mese al calcio oppure a Facebook, che scelta faresti?
«Il pallone non si tocca, perciò direi arrivederci a FB. Ma sarebbero 30 giorni molto duri!».

(dal Gazzettino)

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