Alessio Plazzotta, ragazzo di 18 anni che ha dovuto crescere in fretta e diventare presto, troppo presto l’uomo di famiglia. Alessio inizia a giocare a calcio nelle giovanili del Real: pulcini ed esordienti sempre in maglia bianco-rossa dove viene allenato dal padre Francesco che, spinto dalla passione per il calcio e dal forte legame con la società di Imponzo, faceva il preparatore dei portieri. Il ragazzo si dimostra molto bravo tra i pali fin dalla giovane età ed infatti ben presto lascia Imponzo per provare a misurarsi nei campionati provinciali e regionali: approda prima al Tolmezzo, poi al Donatello e alla fine la grande occasione: l’Udinese.
Quando sembra che tutto stia andando per il meglio però il destino gli volta bruscamente le spalle: in un tragico incidente in montagna muore il padre Francesco, Alessio è solo un ragazzino che sta vivendo il suo sogno di diventare un grande portiere ed invece decide di fare marcia indietro e tornare a casa sua, per stare vicino alla mamma ed alla sorella più piccola.
Plazzotta ritorna così nel Campionato Carnico naturalmente con la maglia del Real, ma quel bambino partito da Imponzo pieno di speranze è ora un giovane uomo che, nonostante la tragica perdita, ha saputo rialzarsi ed andare avanti memore dei valori che la sua famiglia gli ha trasmesso.
Dal punto di vista calcistico Plazzotta è un portiere completo: alto, grande fisico, ottimi riflessi, discretamente bravo nelle uscite e dotato di grande personalità, qualità indispensabile per guidare dalla porta tutta la squadra.
Quest’anno il ragazzo ha già vinto un trofeo (la Coppa Carnia in finale contro il Cedarchis) come vice di De Giudici, ma il vero obiettivo stagionale è conquistare da protagonista la Coppa Carnia Juniores, per dedicarla a chi da lassù lo incita e lo applaude ad ogni parata.
Daniele TOMAT (dal Gazzettino)