TANTO RUMORE PER NULLA

scritta (foto Cella)Cercivento – Castello, a ben guardare, era forse la partita più “inutile” ai fini della classifica, con due squadre alle quali i sogni di grandezza stanno decisamente larghi e la paura di restare invischiate nella lotta salvezza è un dato più scaramantico che reale. Il limbo della metà della classifica, insomma. Eppure c’era molta gente al “Morassi” prima del fischio d’inizio. La curiosità che ha spinto molti sotto il Tenchia era stata scatenata da una decisione del giudice sportivo che resterà comunque nella storia del nostro campionato: si doveva giocare a porte chiuse. A porte chiuse? Sissignori, a porte chiuse, per una di quelle sentenze che da un lato accontenta la normativa (inasprita dalle nuove disposizioni in vigore dal 1 luglio) ma dall’altro fa a pugni col buon senso e con l’oggettiva impossibilità di attuarla sino in fondo. Eravamo comunque in tanti presenti e vedere il campo transennato nei pressi del chiosco faceva un certo effetto: l’alta concentrazione di fotografi, giornalisti e dirigenti federali davano la misura della portata dell’evento. Il delegato del Comitato tolmezzino Michele Benedetti non immaginava, per il suo mandato, un inizio così e la sua presenza al “Morassi” era un segnale importante. Benedetti, parlando nei pressi del campo, ha usato molto buon senso nella spiegazione di una decisione che ai più ha fatto sorridere. Perché se è vero che le leggi e le regole vanno rispettate è anche vero che non sempre esistono i presupposti per farlo. La partita, per assurdo, è stato il fatto meno importante della giornata, nel senso che il pareggio non ha cambiato la situazione in classifica delle due squadre. Peccato, perché i gol di Schiratti e Vezzi sarebbero valsi il … prezzo del biglietto. Altri rilievi di cronaca, il terzo rigore sbagliato da Gabriele Nodale nelle ultime partite ei 4 legni colpiti dal Cercivento, che ad un certo punto avevano fatto pensare che ad essere chiusa fosse solo la porta del Castello … Poi, niente di clamoroso: chi si aspettava chissà cosa forse sarà rimasto deluso. A noi viene da dire solo: tanto rumore per nulla. Quelli di Cercivento invece quello che avevano da dire lo hanno scritto su un muro: Cercivento non è razzista. Speriamo che sia un segnale forte, che ci accompagni verso porte meno chiuse e menti sempre più … aperte!

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